Terminata la raccolta delle uve all’interno della comunità. Un’attività che ha visto all’opera gran parte degli ospiti per un’annata 2023 che si annuncia davvero buona
Per la cantina di San Patrignano, il 2023 sarà l'anno dei bianchi. In comunità i ragazzi hanno terminato da poco la vendemmia, spogliando la vigna di tutti i suoi grappoli, e per l'enologa Monia Ravagli è già tempo di dare i primi giudizi: "E’ un’annata di grandi aspettative, che a mio avviso ci porterà a bianchi eccezionali. Credo che le etichette 2023 di Aulente bianco (Chardonnay e Sauvignon Blanc), il Vie (monovitigno di Sauvignon Blanc), il Jaminia (Rebola), ma anche il rosato Prenna (Syrah) saranno davvero da ricordare. E’ stata una vendemmia caratterizzata da vini bianchi equilibrati, armonici che rispecchiano la peculiarità della loro annata con ottima acidità e freschezza, soprattutto per il Grechetto e Sauvignon Blanc".
I ragazzi da metà agosto non si sono risparmiati fra i filari, in una delle più classiche e tipiche attività comunitarie, dove tutti i settori sono corsi a dare man forte ai compagni della vigna per coprire i 110 ettari presenti in comunità e cogliere quindi i frutti dell’impegno di un intero anno. Grandi speranze quindi per i bianchi, ma buone sensazioni anche per le uve rosse. "Tra i rossi spiccano per qualità i vitigni con maturazione più tardiva come Sangiovese e Cabernet che hanno sfoggiato un frutto abbondante e tannini maturi più raffinati, ma con strutture meno importanti rispetto alle annate precedenti ed acidità molto bilanciate. Una menzione speciale la merita l’Ora, il nostro Sangiovese Superiore che ha già fatto incetta di riconoscimenti che è sempre più apprezzato".
Ne nasceranno così vini fortemente caratterizzati da un’annata molto particolare: "Abbiamo di fatto assistito ad un capovolgimento delle stagioni. L'inverno molto secco e mite e le basse temperature che sono seguite in primavera con importanti precipitazioni hanno ritardato il germogliamento e la fioritura. A questo però è seguita un‘estate calda con un’ottima escursione termica nel periodo a ridosso della vendemmia che ha consentito di avere ottime maturazioni delle uve ed una raccolta con canoni più tradizionali. Per questo dopo le annate 2021 e 2022 molto muscolari, la 2023 segnerà un ritorno a gradazioni più ragionevoli e a uno stile più classico ed elegante che privilegerà la beva senza sacrificare la struttura”.